Poem

Qualunque fiore tu sia,
quando verrà il tuo tempo, sboccerai.
Prima di allora
una lunga e fredda notte potrà passare.
Anche dai sogni della notte trarrai forza e nutrimento.
Perciò sii paziente verso quanto ti accade
e curati e amati
senza paragonarti
o voler essere un altro fiore,
perché non esiste fiore migliore di quello
che si apre nella pienezza di ciò che è.
E quando ciò accadrà,
potrai scoprire
che andavi sognando
di essere un fiore
che aveva da fiorire.

“Il risveglio” -Walter Gioia

(attribuita anche a Daisaku Ikeda)

Erich Fried, Wie du solltest geküsset sein

Wenn ich dich küsse
ist es nicht nur dein Mund
nicht nur dein Nabel
nicht nur dein Schoß
den ich küsse
Ich küsse auch deine Fragen
und deine Wünsche
ich küsse dein Nachdenken
deine Zweifel
und deinen Mut
deine Liebe zu mir
und deine Freiheit von mir
deinen Fuß
der hergekommen ist
und der wieder fortgeht
ich küsse dich
wie du bist
und wie du sein wirst
morgen und später
und wenn meine Zeit vorbei ist

*****

Erich Fried, Come ti si dovrebbe baciare

Quando ti bacio
non è solo la tua bocca
non è solo il tuo ombelico
non è solo il tuo grembo
che bacio
Io bacio anche le tue domande
e i tuoi desideri
bacio il tuo riflettere
i tuoi dubbi
e il tuo coraggio

il tuo amore per me
e la tua libertà da me
il tuo piede
che è giunto qui
e che di nuovo se ne va
io bacio te
così come sei
e come sarai
domani e oltre
e quando il mio tempo sarà trascorso

.

Pensiero felice che allieti le mie giornate,
i miei sogni e le mie fantasie.
Inutile cercare di allontanarmi,
il vortice delle passioni riesce sempre
a catturarti, a renderti schiavo delle
illusioni.
Realtà parallela così piacevole da
perdersi nelle sue profondità.
 
Perdersi nei tuoi occhi è un po’ così.
 
Isabella Giunta
25 dicembre 2007

Eterna Sognatrice

Ancora una volta
il mio cuore è stato sfiorato
dalla tua dolce presenza.
 
E quando riesco a
catturare un tuo sguardo,
un tuo movimento nell’
indistinta realtà che
pare essersi fatta
sogno,
allora il mio cuore, la mia
anima così placati
per poco trovano
la serenità.
 
Ma non mi accontento,
bramerei anche l’aria
che tu respiri,
il tuo profumo, la tua
voce che melodiosa
accarezza la mia
anima timorosa.
 
Vano è ormai il desiderio,
la speranza, il dirti
che ti amo, ti adoro.
 
Ho perso me stessa
e così anche il tuo amore.
 
Isabella Giunta
13 febbraio 2006

Canto senza voce

Canto, ma tu non senti la mia voce
che echeggia nella tua anima.
Soltanto la musica riesce a penetrare
la barriera che ti separa
da me, ma non il mio canto.
 
A ogni nota che passa e che viene suonata
il mio cuore si sente sempre più solo
senza te non riesce a battere.
 
E così la mia canzone d’amore
risuona nelle vuote vie, una sera di
primavera, sotto una luna, unica
presenza nella mia solitudine.
 
E così canto a lei, che splende, il mio amore
per te, rispecchiandomi
nel lago dei tuoi occhi, così profondi
eppure così irraggiungibili come il tuo cuore.
 
Oh, se aprissi tutto te stesso
al melodioso canto che ti
sto donando con tutta me stessa!
 
Isabella Giunta
17 marzo 2005

AMORE

Un sogno, un impalpabile
sentimento che ti scuote,
ti rende vuoto, privandoti
della capacità di ragionare.
 
Un rischio che vale la pena
di correre, pur di ottenere
anche solo una goccia
della tua essenza.
 
Un desiderio profondo che
arde, lasciandoti solo
un nome che è tutta
la tua vita.
 
La speranza che un giorno
capirai e ti farai
trascinare nel suo vortice.
 
Una magia che ti avvolge
rendendoti una sola,
meravigliosa, indimenticabile
cosa con lui.
 
Una vita passata ad
illuderti di poter impedire
che, presto o tardi,
tutto svanirà.
 
Isabella Giunta
21 ottobre 2004
1° posto, Concorso poesia – Conservatorio San Niccolò, Prato

Un alito di vento

Un alito di vento
ha toccato il mio cuore
ha mosso ogni sentimento
dentro di me,
mi ha resa felice.
 
O, a cosa porta l’amore.
Ti penso sempre,
allieti i miei pensieri,
le mie giornate,
i miei rancori.
 
Come potrei vivere senza il tuo sguardo,
quegli occhi dolci,
che lasciano intravedere
la tua anima,
la quale io,
come un fiore che
sboccia in primavera,
non smetterò mai
di amare…
 
Non credo che potrei
vivere senza te
e ti supplico,
non lasciare che
il mio cuore appassisca
e che i petali del mio amore
spostati da un alito di vento
cadano
ed infrangano
la tua dolce anima,
per la quale vale
la pena di
AMARE.
 
 
Isabella Giunta
4 aprile 2002

Odio

Odio
sentimento
infernale,
parola dura, aspra,
persecutore di tante popolazioni,
sintomo di paura per le diversità.
 
Odio
insofferente ad ogni forma
d’amore,
essere abietto e ripugnante.
 
Tu, Tiranno violento
disfattore di coscienze,
abbatti animi sensibili.
 
Odio
mai potrai distruggerci
o farci “crepare”.
 
Non vivrai tanto a lungo
non sopporteremo
così tanto accanimento
e ci impegneremo
a soffocarti.

 
Isabella Giunta
IV posto concorso “6 d’annunzio” – Cicognini, Prato
9 giugno 2001